Matilde Bonaparte
Matilde Bonaparte | |
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La principessa Matilde Bonaparte ritratta da Édouard Louis Dubufe nel 1861, Reggia di Versailles | |
Principessa di San Donato | |
In carica | 1º novembre 1840 – 29 aprile 1870 |
Predecessore | Titolo creato |
Successore | Elena Petrovna Trubeckaja |
Principessa francese | |
In carica | 2 dicembre 1852 – 4 settembre 1870 |
Nome completo | francese: Mathilde Laetitia Wilhelmine Bonaparte italiano: Matilde Letizia Guglielmina Bonaparte |
Nascita | Trieste, Italia, 27 maggio 1820 |
Morte | Parigi, Francia, 2 gennaio 1904 |
Sepoltura | Saint-Gratien, Val-d'Oise |
Dinastia | Bonaparte per nascita Demidoff per matrimonio |
Padre | Gerolamo Bonaparte |
Madre | Caterina di Württemberg |
Coniuge | Anatolio Demidoff |
Religione | Cattolicesimo |
Matilde Bonaparte (Trieste, 27 maggio 1820 – Parigi, 2 gennaio 1904) fu uno dei componenti più noti della famiglia Bonaparte, per matrimonio principessa di San Donato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia
[modifica | modifica wikitesto]Matilde Letizia Guglielmina Bonaparte era figlia del re Girolamo Bonaparte e della sua seconda moglie Caterina di Württemberg, nata principessa di Württemberg. Crebbe a Roma e a Firenze.
Fidanzamento e matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Fidanzata in un primo tempo al cugino Luigi Napoleone Bonaparte, futuro Napoleone III, sposò invece a Firenze, il 1º novembre 1840, il conte Anatolio Demidoff, creato poco prima del matrimonio principe di San Donato dal granduca Leopoldo II di Toscana (titolo non riconosciuto in Russia). I due si conobbero nel palazzo fiorentino dove Girolamo Bonaparte esule era stato accolto. Il matrimonio, che non produsse eredi, non fu mai felice.
Demidoff, favolosamente ricco ma violento, rifiutò di lasciare l'amante, Valentine de Sainte-Aldegonde. Matilde scappò per raggiungere Parigi, portando con sé i gioielli che dovevano costituire la sua dote, ma che il padre, sempre a corto di denaro, aveva in realtà venduto al Demidoff prima del matrimonio. Demidoff fu tuttavia condannato dal tribunale di San Pietroburgo a versare a Matilde una pensione di 200.000 franchi all'anno e non poté mai recuperare i gioielli. Gli sposi furono poi autorizzati a separarsi nel 1847, su decisione personale dello zar Nicola I.
Vita parigina
[modifica | modifica wikitesto]Matilde si stabilì a Parigi nel 1846, alla fine del regno di Luigi-Filippo, con l'amante, il conte Émilien de Nieuwerkerke, incontrato alcuni anni prima a San Donato. Ma è con l'ascesa del cugino alla Presidenza della Repubblica e poi al trono imperiale che essa iniziò ad avere un ruolo di primo piano.
Sotto la Seconda Repubblica ed il Secondo Impero, la principessa animò un importante salotto letterario. Bonapartista convinta (senza Napoleone I, era solita dire, avrebbe venduto arance per le strade di Ajaccio), riceveva a casa sua scrittori di tutte le tendenze politiche. Nel 1868, Théophile Gautier, con cui intratteneva un rapporto di amicizia, divenne il suo bibliotecario.
Ultimi anni e morte
[modifica | modifica wikitesto]La principessa Matilde cercò sempre di mantenere stretti legami con la corte di Russia. Dopo la morte del primo marito e la caduta dell'Impero nel 1870, si esiliò per qualche tempo nel Belgio, prima di tornare in Francia.
Si risposò nel dicembre 1873 con il poeta Claudius Popelin. Deceduta nel 1904, è sepolta a Saint-Gratien (Val-d'Oise), nel breve periodo fiorentino le fu amica la pittrice romana Ida Botti Scifoni, da cui prese lezioni di pittura.
Titoli e trattamento
[modifica | modifica wikitesto]- 1820-1840: Sua Altezza, la principessa Matilde di Monfort
- 1840-1852: Sua Eccellenza, la principessa Matilde Demidova, principessa di San Donato
- 1852-1870: Sua Altezza Imperiale, la principessa Matilde, principessa francese, principessa di San Donato
- 1870-1904: Sua Eccellenza, la principessa Matilde Demidova, principessa vedova di San Donato
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Matilde Bonaparte
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Matilde Bonaparte
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mathilde-Letizia-Wilhelmine Bonaparte, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Matilde Bonaparte, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56632784 · ISNI (EN) 0000 0001 1764 5479 · BAV 495/210757 · CERL cnp00582761 · ULAN (EN) 500017590 · LCCN (EN) nr90005761 · GND (DE) 118661329 · BNE (ES) XX4940896 (data) · BNF (FR) cb120717153 (data) · J9U (EN, HE) 987007258853105171 |
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